Fincantieri interessata a STX France.

Secondo alcune indiscrezioni, sembra che Fincantieri sia l’unico valido candidato per l’acquisto del 66,6% di Stx France, azienda controllata dal gruppo navalmeccanico coreano Stx Shipbuilding & Offshore in amministrazione controllata dallo scorso maggio a seguito di un crac da  quasi 6 miliardi di dollari. Presso il tribunale di Seul, che si sta occupando della cessione di beni e attività del gruppo, sarebbe giunta una sola valida offerta dall’azienda Italiana.

Proprio in questi giorni scade il termine per presentare offerte d’acquisto per il sito di Saint Nazaire, la vendita del resto del gruppo sarà gestita a metà 2017, dopo un’ ultima ristrutturazione. Il cantiere di Saint-Nazaire è la parte pregiata di Stx, con un valore di mercato compreso secondo stime da parte di esperti  asiatici, tra i 100 e i 220 milioni di dollari.

Tale sito produttivo può vantare oltre 2.600 dipendenti cui vanno ad aggiungersi quasi più di cinquemila dell’indotto, dispone di un portafoglio ordini di ben 10 navi, più quattro in opzione per un valore complessivo di 12 miliardi di dollari. In realtà l’offerta italiana non era l’unica, sembra che siano pervenute al tribunale altre tre offerte preliminari da parte dell’olandese Damen, dalla Genting di Hong Kong, dalla francese DCNS e appunto da Fincantieri.

Tuttavia sembra che solo il gruppo italiano ha inoltrato una successiva offerta ora allo studio da parte del tribunale. Il verdetto finale del tribunale sulla congruità dell’offerta arriverà solo la settimana prossima. Nel caso la proposta di Fincantieri non dovesse essere ritenuta soddisfacente, i giudici riapriranno la partita.

Perché Fincantieri è interessata all’acquisto di Stx France? Semplice, l’eventuale acquisto comporterebbe l’eliminazione di un concorrente storico e consentirebbe di avere una struttura in grado di costruire mega navi da crociera. In Fincantieri solo presso la struttura di Monfalcone, si riesce ad esaudire le richieste di gigantismo degli armatori. L’eventuale acquisto creerebbe una sorta di oligopolio europeo delle navi da crociera, in questo momento l’unica nicchia redditizia della cantieristica navale.