Tirrenia: battaglia e fusioni

Si prospetta aria di cambiamento al vertice per la proprietà di Tirrenia CIN, sembra che sia iniziata una trattativa che potrebbe chiudersi prima dell’estate fra Vincenzo Onorato ed il fondo Clessidra.

Nel dettaglio, come anticipato da Milano Finanza, Onorato, che oggi detiene il 40% di Tirrenia vorrebbe rilevare il 35% di proprietà di Clessidra, in questo modo, l’armatore otterrebbe il controllo (75%) dell’ex compagnia di navigazione pubblica.

Sempre secondo indiscrezioni questa azione consentirebbe all’armatore napoletano di procedere, nel caso volesse, alla fusione di Moby e Tirrenia, secondo un suo vecchio disegno, già scritto peraltro nei patti parasociali, ma notoriamente poco apprezzato dagli azionisti di minoranza, la genovese Gip di Luigi Negri (15%) e la napoletana Shipping Investments di Francesco Izzo (10%).

L’operazione di acquisto della maggioranza di Tirrenia CIN da parte di Onorato assieme ad una banca sarebbe soggetta ad alcune condizioni:

1)Occorre che anche altre banche partecipino all’operazione (mettano a disposizione il capitale)

2)Via libera dell’Autorità Antitrust

Le insidie di questa operazione sono tante, come quella dell’autorità Antitrust che a maggio 2012, quando Onorato era rimasto l’unico pretendente ad acquistare Tirrenia, aveva espresso un parere negativo, poiché suscettibile di assumere una posizione dominante in capo a Tirrenia CIN, ostacolo aggirato attraverso l’ingresso di altri soci, gli stessi altri soci che non vedo di buon occhio questa scalata.

Vedremo cosa accadrà nei prossimi mesi, anche se a ben riflettere appare incredibile, come una compagnia oggi privatizzata sia tanto ambita, mentre negli anni passati è stata barbaramente mal gestita dallo Stato Italiano ed i suoi manager al punto da accumulare molti debiti.