foto cover: Mario F | foto articolo Carlo M | Pazzoperilmare.it

Reportage Ocean Dream| a bordo della ex Costa Tropicale

Si legge Ocean Dream, anche se nella memoria di tutti resterà per sempre Costa Tropicale. Nave da oltre 36mila tonnellate, otto ponti, lunga 201 metri e dotata di 499 cabine e 12 bellissime suites con balcone situate a prua, per un totale di circa 1400 passeggeri.Oggi la nave Ocean Dream è lo strumento utilizzato da Peace Boat, un’organizzazione internazionale non governativa senza fini di lucro basata in Giappone che lavora per promuovere la pace, i diritti umani, lo sviluppo equo e sostenibile e il rispetto per l’ambiente. 

Siamo stati a bordo in occasione dello scalo a Napoli, la nave attualmente è impiegata nel viaggio numero 95, partito lo scorso 13 agosto dal Giappone, si concluderà il prossimo 25 novembre 2017.

Per il viaggio numero 95, la nave farà sosta in 23 porti di 19 paesi diversi, ci saranno dei maiden call in alcune località ed i volontari presenti a bordo potranno ammirare la spettacolare vista dell’Aurora Boreale prima di attraversare l’Atlantico.Durante il viaggio della Peace Boat, i volontari presenti a bordo hanno la possibilità di conoscere nuovi luoghi di differenti religioni, sono organizzate delle attività educative, corsi di lingua e numerosi workshop con ospiti internazionali collegando i partecipanti alle persone di tutto il mondo.

La sensazione appena a bordo è quella tipica di tutte le navi da crociera, cordiale, pulita ed elegante come il piccolo atrio di Ocean Dream che ci accoglie. Tuttavia girovagando per la nave si ha la sensazione di essere a bordo di una nave fantasma.

Complice la stupenda giornata di sole, il clima caldo, i numerosi volontari sono stati tutti letteralmente rapiti dalle meraviglie culturali offerte dalla città di Napoli e dintorni.

Gli interni, nonostante la nave abbia subito diversi passaggi di proprietà da quando nel 2001 navigava con i colori di Costa Crociere, sono quasi identici e molto ben curati anche a distanza di 16 anni. Sorprende l’ampiezza dei corridoi dove sono collocate le cabine, negli anni 80 le prerogative costruttive erano sicuramente diverse da quelle attuali, urrà per gli ampi spazi disponibili.Il nostro giro a bordo prosegue lungo i ponti esterni ed interni, una nave realizzata per far godere al crocierista il calore del sole e la bellezza del mare.

È davvero molto bello passeggiare lungo i ponti esterni, anche se qualche segno di vecchiaia o semplicemente poca manutenzione balza agli occhi. Sono diversi i punti esterni panoramici dove poter trascorrere del tempo o scattare una foto ricordo, da prua a poppa.

Molto bello il salone principale posto ad estrema prua, oggi diventato una piccola biblioteca dove i volontari di bordo posso approfondire le loro conoscenze nel corso del viaggio.

Ben più triste è la zona del lido di poppa e centrale, dove le piscine e le vasche idromassaggio sono serrate senza possibilità di apertura. In generale scoprendo i vari ambienti della nave si ha sempre di più la conferma di una nave fantasma, dove ricchi buffet a bordo piscina e quel clima festante hanno lasciato il posto alla desolazione assoluta.

Tuttavia sono sempre i ricordi a mantenere in vita questa nave, oggi Ocean Dream, ieri Costa Tropicale come quelli del nostro amico Mario.

Nelle sue parole si può scoprire la vera essenza di questa nave. Per Mario, un bimbo di appena 10 anni all’epoca, questa nuova nave che entrava nella flotta Costa, annunciata da tutti i mass media aveva un nome, Tropicale che lo colpì.

Un nome che evocava nella sua mente, colori, feste a tema e tanto divertimento.Sfogliando il catalogo Costa Crociere dell’epoca, tra i suoi cimeli più preziosi assieme al modellino della nave, l’atrio colpì la sua attenzione, le sue fantasie.

Piccolo e diverso da quello delle altre navi Costa, con quella graziosa fontana in marmo sormontata da una lampada che emetteva mille luci colorate.

Un altro ambiente che ha attirato le attenzioni del piccolo Mario era il Bar “The Duke” arredato con tavoli e pareti che riprendevano l’aspetto dei tasti di un pianoforte. Un giorno, l’incontro con il gigante del divertimento nel porto di Napoli, per Mario, un bimbo di 10 anni questa nave appariva enorme, con una forma originale e quelle scialuppe di salvataggio così in alto lo fecero pensare ai transatlantici di un tempo visti e rivisti nei film.  

Cosa resta di Costa Tropicale-Ocean Dream oggi, nave classe 1982?

Ben poco e allo stesso tempo tanto, ambienti intatti e ben tenuti, interni luminosi e spaziosi e tanti luoghi ormai in disuso per una nave che ha cambiato radicalmente la sua ragion di vita.

Non più votata al divertimento ed al benessere ma semplicemente uno strumento per diffondere e far conoscere il mondo ai ragazzi sotto l’enorme ideale della PACE.

da sinistra: Carlo, Mirko e Mario

Prima di scendere e salutare la nave, speriamo di poterla ammirare navigare ancora per molto tempo nei mari del mondo…oppure nei ricordi di tutti quelli che vi hanno trascorso indimenticabili crociere nei suoi giorni migliori.

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