TRASFORMAZIONI NAVALI:CLASSE POETA TIRRENIA

Le trasformazioni navali sono una serie di interventi diretti a convertire, modificare le caratteristiche tecniche di una nave.

Spesso gli armatori ricorrono alle trasformazioni per adattare in “tempi bevi” (rispetto ad una nuova costruzione) la nave alle proprie esigenze, talvolta stravolgendo totalmente l’aspetto esterno quanto interno delle navi.

Negli anni sono stati numerosi gli interventi di trasformazione navale, molte navi sono state allungate, hanno ricevuto nuove sezioni, nuovi ponti ed infine trasformazioni radicali.

La Classe Poeta Tirrenia

Sul finire degli anni 60, la compagnia statale Tirrenia affida ai cantieri italiani la costruzione di una nuova serie di traghetti per collegare le isole italiane e non solo, queste nuove navi (8 in totale) assumeranno i nomi di alcuni noti poeti italiani.

La prima unità

Il primo traghetto della classe a prendere il mare è stato il Boccaccio, realizzato presso il cantiere di Castellammare di Stabia, lungo 131 metri, largo 20 metri per una stazza lorda di circa 6900 tonnellate ed in grado di accogliere al suo interno circa 1000 passeggeri.

Una nuova era

Nel suo primo approdo in quel di Porto Torres assieme al traghetto Boccaccio approdava una nuova era per i traghetti italiani, fatta di interessanti novità.

Una linea esterna molto apprezzata, un garage su due ponti, prestazioni ragguardevoli, tanto comfort per i passeggeri, un ampio portellone poppiero e infine due portelloni laterali per sopperire alle carenze  strutturali dei porti italiani negli anni 70.

Tecnicamente a bordo del Boccaccio e degli altri traghetti era possibile trovare aria condizionata, cabine di prima classe con servizi privati e doccia, eliche a passo variabile in grado di ridurre seppur di poco i tempi di navigazione, il bulbo a prua, un elica di prua per facilitare le manovre in porto e degli stabilizzatori retrattili.

Le ultime unità

Le ultime serie poeta ad essere consegnate nel 1978 furono Deledda e Verga, entrambe realizzate a Castellammare di Stabia,  stesso scafo delle precedenti unità ma con una nuova poppa avente una veranda più corta e senza lido oltre una moderna motorizzazione 4 tempi.

Anni 80, primi refit

Ad inizio degli anni 80, la prima serie di navi (6 unità) )subisce una piccola trasformazione, a poppa viene eliminato il lido per aumentare la disponibilità di posti poltrona, copiando la soluzione delle ultime ripetute.

Tuttavia con il debutto di una nuova classe di traghetti negli anni 80 (classe Strada) inizia il lento declino della classe poeta Tirrenia. Tutte le rotte vengono riorganizzate, le navi classe poeta vengono destinate a coprire tratte minori ed il loro impiego talvolta diviene stagionale.

Anni 90, corposo refit

Negli anni 90, con l’obiettivo di adeguare la serie poeta alle richieste del mercato (più comfort, più cabine) o come sussurrava qualche malpensante per aiutare la cantieristica italiana in difficoltà, 5 navi della classe (Boccaccio, Carducci, Manzoni, Petrarca e Pascoli) poeta subiscono un importante trasformazione in diversi cantieri italiani.

I cambiamenti

L’intervento di trasformazione comporta l’aggiunta di 3 ponti, di cui due dedicati esclusivamente ad alloggi passeggeri, l’ultimo contenente gli impianti di aerazione e di aria condizionata.

Per compensare la perdita di stabilità dovuta al notevole incremento dell’altezza le navi furono dotate controcarene, portando la larghezza totale a circa 23 metri e la stazza lorda a circa 11900 tonnellate.  

Tecnicamente viene potenziata l’elica di manovra prodiera ed anche il comparto timoneria subisce delle modifiche. Infine i portelloni laterali vengono saldati per conferire al garage ulteriori car deck mobili.

Una trasformazione che da un lato aumenta capacità e comfort, da un altro ne distrugge per sempre quella linea esterna che tanto era stata apprezzata. Ad una prima vista sembra che la trasformazione abbia aggiunto una piccola nave sopra quella già esistente.

Verso la fine

Tra alterne fortune le navi classe poeta continueranno a navigare per alcuni anni, ormai l’obsolescenza ed un imminente rinnovo della flotta sanciranno la fine operativa di queste unità.

Nel 1994 salutano la flotta Tirrenia le classe poeta non trasformate Deledda e Leopardi, cedute rispettivamente ad armatori Cinesi e Egiziani.

La vendita

Infine, nel 1997 dopo un periodo di disarmo le 5 navi trasformate vennero vendute in blocco alla compagnia egiziana El Salam shipping di Port Said, nello stesso anno l’unità non trasformata Verga veniva ceduta alla greca GA Ferries.

NB:Tutte le foto by Naviarmatori.net

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