Navi MSC battente bandiera Italiana?

«Presto le nostre navi potrebbero tornare a battere la bandiera tricolore. Con un ottimo ritorno di immagine, ma anche benefici fiscali evidenti per noi e per l’erario italiano». Sono le parole di Pierluigi Vago, amministratore delegato di Msc crociere, in un’intervista al settimanale Panorama Economy.
Attualmente tutte le navi MSC battono bandiera panamese, ma come osserva Vago, «oggi anche la legislazione italiana concede importanti vantaggi alle flotte, sia dal punto di vista della tonnage tax (tassa che dovrebbe essere commisurata alla stazza, e che invece nel nostro Paese stata è forfettizzata – ndr) sia da quello del costo del lavoro, visti il credito di imposta e lo sgravio di contributi previdenziali e assistenziali per i lavoratori comunitari. Con dieci navi, tutte di grandi dimensioni, e oltre un terzo dei dipendenti italiani, anche Msc Crociere di certo ne avrebbe un importante beneficio economico». Beneficio che lo stesso amministratore delegato quantifica in alcune decine di milioni di euro l’anno. «Prima di cambiare bandiera», precisa tuttavia Vago, «vogliamo essere sicuri che lo Stato abbia le risorse per garantire una copertura finanziaria delle agevolazioni adeguata alle nostre dimensioni. Ma abbiamo avuto riscontri positivi dai ministri Giulio Tremonti e Michela Brambilla, tanto che la situazione potrebbe sbloccarsi già in autunno». Vago si sofferma poi sui risultati economici del suo gruppo, che dimostrano come il comparto crocieristico viaggi sia in controtendenza rispetto alla crisi vissuta quest’anno dal turismo italiano: «Dal 2003 a oggi abbiamo decuplicato i nostri passeggeri, e nonostante la crisi anche l’anno fiscale 2008/2009 si è chiuso con una crescita del 39%, contro il 20% medio dei principali concorrenti. In dodici mesi il fatturato è passato da poco più di 850 milioni di euro a un miliardo tondo e persino l’utile operativo netto è salito. Il tasso di riempimento delle nostre navi è vicino al 100%, tanto che anche per il prossimo anno ci aspettiamo una crescita, seppure meno marcata».