Niente cerimonia per Costa Luminosa

(ilsecoloxix-comunicato stampa Fincantieri) Il 30 aprile nello stabilimento Fincantieri di Venezia-Marghera, nel rispetto degli impegni, Costa Luminosa sarà consegnata alla società armatrice Costa Crociere. La nave, per i suoi contenuti particolarmente innovativi e il design esclusivo, si annuncia come l’unità di punta della flotta Costa, un prodotto che rappresenta lo stato dell’arte nel comparto e contribuisce all’immagine ormai consolidata di Costa Crociere e Fincantieri come ambasciatori del made in Italy nel mondo. Come di consueto, nella stessa giornata si sarebbe dovuto celebrare l’evento con una cerimonia, nel cantiere di Marghera, che prevedeva la partecipazione, tra gli altri, di autorità nazionali e locali, nonché dei vertici delle due società, seguita da una festa che avrebbe coinvolto i lavoratori del cantiere, quelli delle ditte dell’appalto e le loro famiglie. Entrambi i momenti di festeggiamento sono stati annullati, mentre sono confermate le iniziative organizzate dalla società armatrice nei giorni seguenti. Questa non facile decisione– si legge in un comunicato Fincantieri – nasce dalla seria e fondata preoccupazione che quella che avrebbe dovuto essere una giornata di festa potesse essere pesantemente condizionata da forme di protesta abnorme preannunciate dalla Fiom nell’ambito della propria lotta contro il rinnovo del contratto integrativo aziendale sottoscritto lo scorso 1° aprile da Fim, Uilm e Ugl. Le agitazioni avrebbero impedito il regolare svolgimento della giornata, causando non pochi disagi a tutti gli ospiti e alle famiglie degli stessi lavoratori”. “Lo sciopero – prosegue la nota – è un diritto del lavoratore e, come tale, è pienamente rispettato dall’azienda. Tuttavia le azioni di lotta non dovrebbero essere indirizzate a un’esasperata spettacolarizzazione delle tensioni come negli ultimi mesi è purtroppo avvenuto tra la Fiom da un lato e l’azienda e le altre componenti sindacali dall’altro. Tanto più grave se questo avviene in occasione di eventi che, invece, dovrebbero costituire motivo di orgoglio e soddisfazione per tutti”. “Siamo sicuri– conclude il comunicato – che queste modalità di lotta aiutino a raggiungere l’obiettivo o, piuttosto, non contribuiscano a creare un clima che rende ancora più difficile acquisire nuovi ordini e quindi evitare che in futuro debbano essere assunte decisioni traumatiche, così come sta avvenendo in moltissime aziende in Italia e all’estero? La difesa dei lavoratori non passa prima di tutto dalla difesa del posto di lavoro?”