Andrea Doria, cosa resta di questa tragedia

La notte del 25 luglio 1956, un tragico appuntamento si prospetta per due navi nell’oceano Atlantico settentrionale.


Complice una fitta nebbia, accade che due navi si trovano contemporaneamente nello stesso punto, prua contro fianco dell’altra per quello che sarà un tragico incidente navale, al quanto controverso.

Una delle navi coinvolte era una nave italiana, non una nave qualunque ma una delle più belle, più grandi e veloci per quei tempi, nonché orgoglio tutto italiano: Andrea Doria.

In quei drammatici momenti accade che la prua dello Stockholm, l’altra nave coinvolta, realizzata con ben due strati d’acciaio, urta il fianco destro dell’Andrea Doria, squarciandola come una lama.

Ne consegue una pioggia di scintille che provocò la morte di 51 persone (46 del Doria e 5 della Stockholm).

Anche se le procedure d’emergenza erano migliorate di molto, in quest’incidente persero la vita tutti quei passeggeri, la cui cabina era ubicata nella zona coinvolta dall’urto con la nave svedese Stockholm.andrea doria 75 anniversario sinkingL’Andrea Doria dopo ore di agonia, si adagiò sul fondale marino a 75 metri di profondità, dove negli anni sciacalli ne hanno depredato i suoi tesori.

Una tragedia che ha fatto molto rumore mediatico all’epoca, patita da tutta la penisola ed in particolare dalla Liguria, regione che ha dato i natali a questa nave realizzata per la società Italia Navigazione presso il cantiere di Sestri Ponente.

Andrea Doria e il transatlantico Ille de France

In tanti erano a Genova quel maledetto 25 luglio del 1956 ad attendere buone notizie mai giunte dall’altro capo del mondo, sulle sorti della nave e del suo equipaggio, gran parte marittimi liguri, incluso il Comandante Piero Calamai, genovese.

Tragedia a parte, il lungo processo post incidente ancora oggi, a distanza di anni anima accese discussioni. Se in un primo momento, forse anche per inerzia dello Stato Italiano dell’epoca le colpe vennero attribuite all’equipaggio Italiano, appare evidente secondo l’opinione comune che sia il Comandante che l’intero equipaggio si comportarono da grandi marinai.

A distanza di tanti anni, oltre 60, cosa resta di questa tragedia?

A noi Italiani nulla, se non il ricordo di una nave capolavoro d’ingegneria ed i suoi raffinati e pregiati interni la cui vita in mare è stata troppo breve, solo 3 anni.

Agli altri resta invece lo Stockholm, dal 1º marzo 2016 è in servizio come nave da crociera per la compagnia Cruise & Maritime Voyages con il nome di Astoria, per quella che è la più vecchia nave passeggeri del mondo in servizio attivo.

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