Balmoral colpita dal norovirus

Accertata la presenza di norovirus a bordo della nave da crociera Balmoral della compagnia Fred Olsen. In questi giorni, ulteriori 20 passeggeri hanno riportato i sintomi di questo virus che colpisce sporadicamente qualche nave da crociera.

Il nemico delle navi da crociera rappresenta uno tra gli agenti più diffusi di gastroenteriti acute di origine non batterica. Le infezioni causate da norovirus si manifestano soprattutto in contesti comuni, come negli ospedali, nelle case di riposo, nelle scuole oppure in ambienti confinati, come le navi da crociera. Il suo periodo di incubazione è di 12-48 ore, mentre l’infezione dura dalle 12 alle 60 ore.

I sintomi sono quelli comuni alle gastroenteriti, e cioè nausea, vomito, soprattutto nei bambini, diarrea acquosa, crampi addominali. La malattia non ha conseguenze serie, e la maggior parte delle persone guarisce in 1-2 giorni senza complicazioni. Leggendo dal sito dell’Istituto superiore di sanità l’unico rimedio semplice è quello di assumere molti liquidi per compensare la disidratazione conseguente a vomito e diarrea. Purtroppo per i sfortunati crocieristi, non esiste un trattamento specifico contro il norovirus, né un vaccino preventivo. Occorre solo attendere in cabina, onde evitare contagi, che il virus lasci il corpo degli sfortunati passeggeri e la nave quanto prima.

Alcuni ispettori sanitari del programma USA Vessel Sanitation Disease Control, informano che solo 163 di 921 passeggeri a bordo della nave, solo il 17% dei passeggeri ha contratto il virus, invece sono solo 6 su 518 i membri dell’equipaggio colpiti anch’essi. Dopo le valutazioni sanitarie la nave ha avuto l’autorizzazione a proseguire la sua crociera verso New York City, dove è attualmente ancorata. Purtroppo niente escursione a terra e la raccomandazione del Comandante della nave, che invita i sfortunati passeggeri a rimanere nella loro cabina.

La compagnia Fred Olsen ha subito adottato ampie misure di pulizia e bonifica sanitaria della nave, per contenere e prevenire il diffondersi del virus.

*Foto di Roberto Munaò