Sistema di pilotaggio nelle Bocche di Bonifacio

LLe Bocche di Bonifacio, stretto e impervio tratto di mare che separa Sardegna e Corsica, sono ultimamente oggetto di discussione tra il gruppo “Sardegna Vera” e la Regione Sardegna. Dal 2013, sono aumentati considerevolmente i rischi ambientali sulle Bocche, nonostante la zona sia sulla carta tra le più tutelate nello specchio d’acqua del Mediterraneo.

La situazione, già da tempo molto grave, ha toccato l’apice qualche giorno fa, quando una nave gasiera, carica di propano, è stata bloccata all’ingresso dello stretto. La nave battente bandiera panamense, 6500 tonnellate di stazza lorda e 120 metri di lunghezza, è stata intercettata dai monitor del sistema “Vessel Traffic Service”, gestito dalla Guardia Costiera. Appena informato sui possibili rischi, il comandante ha subito invertito la rotta.

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A tutela delle Bocche, la stessa risoluzione dell’Organizzazione internazionale marittima (1993) scoraggia il transito delle navi cisterna, con merci pericolose, nello stretto; a tal proposito, sulla base di un accordo comune, le navi battenti bandiera italiana e francese sono soggette a uno specifico divieto di transito, non valido per le altre navi. E’ tale contesto che ha spinto i membri di “Sardegna Vera” a indirizzare un’interpellanza al Presidente Pigliaru per invitarlo a istituire il prima possibile il così detto “gruppo internazionale di piloti di alto mare del Mediterraneo” da posizionare sulle Bocche di Bonifacio.

Attualmente, la tutela ambientale delle Bocche è nelle mani degli “strait pilot”: esperti di navigazione negli stretti e nei porti che si occupano, in base agli accordi tra Italia e Francia, del sistema di “pilotaggio raccomandato”. L’intero sistema è disponibile su richiesta dei comandanti delle navi; il pilota incaricato sale a bordo e affianca la navigazione, suggerisce la rotta più idonea da seguire e informa il comandante dei regolamenti da seguire. L’obbligo di tale procedura non è ancora previsto dalla legge e i piloti, rinunciando ai periodi di riposo, svolgono il servizio gratuitamente. La speranza è che il pilotaggio obbligatorio sia ufficializzato al più presto, così da garantire la completa tutela dai rischi di disastro ambientale in un tratto di mare Patrimonio mondiale dell’Unesco.