Intervista a Silvia Esposito, terzo ufficiale di coperta Carnival Cruise

Giovane, intraprendente, affascinante, competente,  super determinata e donna, ecco la descrizione di Silvia Esposito, terzo ufficiale di coperta del colosso delle crociere Carnival Cruise Line. 

Sono sempre di più le ragazze che affollano le classi degli istituti nautici, ma solo in poche giungono a bordo, tra mille difficoltà.  Con orgoglio Silvia è tra queste, un modello, un esempio per tutte le giovanissime ragazze che intendono intraprendere questa carriera. Da Bacoli (Napoli) alla conquista dei ponti di comando delle moderne navi da crociera, dopo i brillanti studi (96/100) compiuti presso lo storico “nautico” Duca degli Abruzzi di Napoli, un duro ed intenso periodo da allievo a bordo delle navi Grimaldi, spunti sulla vita da marittimo di una giovane ragazza, che secondo noi, farà parlare di se in futuro.

Anche se è trascorso qualche anno dal suo primo imbarco, che ricordo ha del primo giorno di lavoro in nave? Raccontaci qualcosa?

Molta emozione. Lo ricordo molto bene il mio primo imbarco, era a Civitavecchia nel periodo antecedente il Natale ed imbarcavo sul traghetto Cruise Roma di Grimaldi Lines. Dalla scuola alla nave finalmente, pronta a confrontarmi con il mondo marittimo. Oltre ad essere molto emozionata, non vi nascondo anche un pizzico di paura per questo mio inizio. Questa nave così grande, con i suoi tanti corridoi e passaggi da memorizzare in breve tempo per essere subito operativa, un bell’inizio.

Attualmente terzo ufficiale di coperta a bordo delle navi Carnival, ci parla un poco del suo lavoro a bordo, dalla sveglia alla chiusura della giornata?

Dopo un periodo di formazione tra corsi, simulatori e scartoffie varie sono giunta a bordo di Carnival Victory per il mio primo incarico da terzo ufficiale. A seconda del turno di lavoro, può capitare di iniziare a lavorare alle 4.00 del mattino come alle 24.00, ovviamente la sveglia suona sempre prima.

Ci tengo molto ad essere puntuale ed in ordine, sia per quanto riguarda la divisa che il mio aspetto, proprio come richiesto dalla compagnia. I turni di lavoro variano, per cui delle volte diventa difficile svegliarsi, oppure quando sono in procinto di riposare mi tocca partecipare a dei briefing.

Sono molto contenta di lavorare a bordo di una nave da crociera, mi piace curare l’aspetto della sicurezza dei passeggeri a bordo e poi ho a disposizione un supporto tecnologico d’avanguardia ed uno staff di colleghi molto preparati. In modo estremamente sintetico ad esempio mi capita di monitorare i sensori di fumo del teatro, spegnere gli allarmi nel corso dello show, per poi riattivarli quando cala il sipario.

Secondo la sua personale esperienza, per una donna lavorare su di una nave è più difficile rispetto ai colleghi uomini?

Mi piacerebbe rispondere di no, tuttavia non sempre è così! Personalmente non mai avuto problemi o altro, tuttavia una donna a bordo continua ad essere vista in modo strano, come se fosse un corpo estraneo a questo mondo.

Non tanto nel mondo delle navi da crociera, ma penso ad altri settori come quello delle navi da carico o traghetti. Per me non cambia nulla, il mio impegno è sempre massimo anche se in alcuni casi ho dovuto dimostrare che sono uguale ai miei colleghi uomini se non addirittura più brava lavorando il doppio se non il triplo.

Gratificazioni ed attestati di stima per il mio lavoro che poi ho incassato solo dopo, quando il mio contratto era finito. Non hanno fatto altro che aumentare il mio orgoglio per questa mia scelta.

Un episodio spiacevole nella sua carriera c’è stato? Qualche episodio piacevole della sua carriera che ricorda con simpatia?

Ricordo con simpatia un episodio nei miei primi giorni a bordo del Cruise Roma, ovviamente non avevo ancora familiarizzato con la nave e tutte le sue vie interne, nonostante studiassi i piani navi in ogni attimo libero. Dal ponte di comando mi avevano incaricato di andare a prendere il pilota ed accompagnarlo su in plancia. Dopo qualche minuto mi chiamano via radio e mi chiedono dove fossi?

Il pilota, era già in plancia mentre io giravo ancora alla ricerca del ponte dove accede il pilota. Episodi spiacevoli non ne ricordo, tuttavia in questo ambiente ancora prettamente maschile, specie a bordo delle navi da carico capita spesso come donna, di essere destinataria di pregiudizi, questo mi dispiace.

Cosa le piace fare quando ha una giornata o delle ore di libertà?

Quando ho la possibilità di poter scendere a terra, sono la persona più felice del mondo! Mi piace tantissimo viaggiare, scoprire nuovi luoghi, nuove culture, questo è anche uno dei motivi per cui ho deciso di intraprendere questo mestiere.

Quando invece il mio giorno libero coincide con una giornata di navigazione preferisco dedicarmi a me stessa, mi rilasso svegliandomi con calma, ho più tempo libero da trascorrere in palestra per essere in forma. Infine a bordo delle navi Carnival sono disponibili dei corsi di yoga per noi dipendenti, appena ritorno a bordo sarò la prima ad iscrivermi e parteciparvi. Mi ispira molto questa disciplina, non potrà che alleviare lo stress da lavoro.

Ultima domanda, quando non è a bordo per lavoro le manca la nave oppure preferisce pensare a tutt’altro? 

Dopo un lungo periodo a bordo, non posso non sentire il richiamo della mia famiglia, dei miei genitori, delle mie sorelle e della mia terra! Sono contenta di sbarcare e far rientro a casa.

Tuttavia dopo un mese o più a casa sento il richiamo della nave, sono carica e pronta per una nuova avventura lavorativa e non vedo l’ora di ripartire. Mi emoziona e gratifica tantissimo lavorare a bordo di una nave da crociera, è un sogno che si realizza.

Da qui a 10 anni dove si vede? Sempre a bordo oppure ha altri progetti? Tra poco compirò 22 anni, sono da poco terzo ufficiale e ho tanto entusiasmo e voglia di proseguire la mia carriera. La compagnia Carnival è molto attenta alle donne, punta molto su di noi. Nei prossimi anni saremo sempre di più sia in coperta che in macchina. Magari passati i trenta avrò altri desideri, altri progetti da realizzare come un figlio e una famiglia…chissà?

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