Onorato: Controesodo, Genova e il porto hanno vinto la prima sfida

“Il porto di Genova ha superato la prima prova con il massimo dei voti”. A sottolinearlo è Achille Onorato, Ceo dell’omonimo gruppo armatoriale che controlla Moby e Tirrenia, e che ha seguito ora per ora, il temuto controesodo di passeggeri su traghetti provenienti da Sardegna, Corsica e Sicilia e sbarcati sulle banchine genovesi in questi ultimi giorni.

I timori per la viabilità ridotta conseguente la tragedia del Ponte Morandi – afferma Onorato – sono stati esorcizzati e annullati dall’eccezionale capacità di reazione espressa dalla città e dalle sue istituzioni, dal Comune alla Regione, dall’Autorità di Sistema Portuale alla Capitaneria di porto, che hanno reso possibile un controesodo sereno, ordinato, senza difficoltà e intoppi di sorta per le migliaia di passeggeri di ritorno dalle vacanze”.

È quindi con grande fiducia e all’insegna dello slogan “Genova. Siamo con te” che il gruppo Onorato si prepara anche per la seconda grande prova, quella ripresa del traffico merci e di mezzi pesanti che “certo – afferma il Ceo del gruppo – impatterà in modo ancora più accentuato sul sistema porto e sulla viabilità, ma che, grazie anche alla eccezionale disponibilità e comunità di intenti dei terminalisti genovesi, sarà superata con successo”.

E proprio in questo momento così complesso il Gruppo Onorato, non solo rivolge un ringraziamento sentito a tutti, dalle Istituzioni agli operatori del porto, che non hanno ceduto terreno neppure per un secondo, ma ribadisce anche il suo impegno su Genova.

Noi ci siamo – conclude Achille Onorato – le nostre navi continueranno ad arrivare e partire da Genova e le nuove in costruzione avranno Genova come base operativa. La città e il suo porto lo meritano e la tragedia del ponte deve esprimere un doppio monito. Da un lato: non dimenticare mai. Dall’altro, comprendere che questa città e il suo porto devono rapidamente disporre delle nuove infrastrutture (Terzo valico, Gronda autostradale oltre che il nuovo ponte sul Polcevera) perché sono chiamati non a difendere l’esistente ma ad esprimere un ruolo essenziale di crescita per l’intera economia del Paese”.