Britannic, 100 anni dall’affondamento

Oggi 21 novembre 2016 esattamente cento anni addietro (21 novembre 1916) 4 miglia a ovest di Port St. Nikolo, Kea (Grecia), in una zona probabilmente minata, la nave Britannic proveniente da Napoli dove aveva sostato per rifornirsi di acqua e carbone, è affondata.

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Molti testimoni raccontano di una violenta esplosione a prua nave, forse  aveva investito una mina lasciata da un sottomarino tedesco.

Lo scoppio provocò una falla, anche se subito venne ordinato di chiudere tutte le porte stagne, sembra che alcune di esse non si chiusero correttamente.

Il comandante con una disperata manovra cercò invano di orientare la nave verso le vicine spiagge dell’isola di Kea (Grecia) senza esito.

Vista la criticità della situazione fu ordinato di abbandonare la nave,  due scialuppe calate in mare furono squarciate dalle eliche della nave ancora in rotazione, provocando la morte di 30 persone.

Nel giro di un ora dal violento scoppio la nave si capovolse e affondò, gli oltre 1000 sopravvissuti furono tratti in salvo da alcune navi giunte in soccorso.

Olympic class

Non molti ricordano, ma in realtà il Britannic era nave gemella dell’Olympic e del Titanic, secondo quelle che ormai possono essere considerate leggende, in realtà la nave avrebbe dovuto chiamarsi Gigantic, per via dei miglioramenti strutturali apportati ed interni sempre più lussuosi rispetto alle navi sorelle precedenti.

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Costruita presso il cantiere di Belfast Harland & Wolff, uno dei più grandi in Irlanda del Nord per l’epoca, la nave venne varata il 26 febbraio del 1914, dopo una lunga interruzione dovuta alla tragedia del Titanic.

In questi anni di sospensione, quasi quattro anni, la concezione della nave subì un drastico ridimensionamento rispetto al progetto originario, venne resa più sicura, fu rinforzato lo scafo, vennero migliorate le carrucole per le scialuppe di salvataggio e la stazza lorda finale della nave era di circa 48.000 tonnellate. 

Anche il Britannic era dotato di 4 fumaioli, di cui uno era finto, all’epoca si pensava che quattro fumaioli conferissero alla nave una immagine di grande potenza.

Con i suoi 269 metri di lunghezza e 48.000 tonnellate di stazza lorda era sia il più grande che il più sicuro dei tre transatlantici della classe Olympic, essendo stato progettato per resistere a un incidente simile a quello del Titanic, cioè restare a galla anche con i primi 5 compartimenti stagni allagati.

La prima guerra mondiale cambia gli scenari

Il Britannic nei piani della compagnia White Star Line avrebbe dovuto servire la tratta Southampton – New York a partire dalla primavera del 1915, ma lo scoppio della Prima Guerra Mondiale cambio radicalmente il destino e l’impiego di questa nave.

La nave venne requisita dalla Royal Navy e fu trasformata in nave ospedale per svolgere compiti di soccorso ed assistenza, di qui il prefisso HMHS, sigla di His Majesty’s Hospital Ship.

A bordo furono istallati degli allestimenti medici ed applicata la livrea della Croce Rossa Internazionale che mantenne fino al suo affondamento avvenuto il 21 novembre 1916.

Molto curiosa e singolare la vicenda di miss Violet Constance Jessop  cameriera di cabina e infermiera britannica, nota per essere sopravvissuta ai tre grandi disastri della classe Olympic:

l’incidente nel 1911 della nave Olympic che coinvolse anche un incrociatore della marina britannica, l’affondamento del Titanic nel 1912, sul quale lavorava come assistente di bordo, e quello del Britannic nel 1916, sul quale prestava servizio come infermiera.

Per anni il più grande relitto di nave passeggeri al mondo è rimasto all’ombra, solo nel 1975 lo scafo del Britannic venne localizzato dalla Calypso di Jacque Cousteau, giace ad una profondità di 120 metri e risulta abbastanza integro.

Recentemente, un gruppo di subacquei Greci ha localizzato e filmato il Britannic, attraverso una raccolta fondi vorrebbero realizzare un museo dove esporre gli oggetti recuperati dal relitto.

Altri progetti in passato ipotizzavano l’uso di un piccolo sommergibile per far visitare il relitto ai turisti, del resto il Britannic resta la nave passeggeri più grande e perfettamente conservata esistente al mondo a 120 metri di profondità nelle acque due miglia a largo dell’isola di Kea, non lontano da Atene (Grecia).

Caratteristiche:

  • Stazza: 48,000 tonnellate circa
  • Dimensioni: 269 m x 28 m
  • Numero di fumaioli: 4
  • Propulsione: 3 eliche
  • Motori: Combinazione di motori a vapore e turbine a vapore
  • Velocità di crociera: 21 nodi