foto: Antón Osolev

Livorno: settembre record…boom di navi fino a Natale

Venti navi da crociera nel giro di quattro giorni, giovedì 15 attese cinque navi e non finisce qui. Questi sono alcuni numeri più che positivi e incoraggianti per il porto di Livorno

Come riporta il quotidiano locale Il Tirreno, tradotto in cifre: cinque navi mercoledì 21, sei il giorno seguente e altrettanti il venerdì 23, cinque arrivi sia martedì 27 che giovedì 29, quattro invece mercoledì 28.
Insomma, un settembre come non se n’erano mai visti: ben 64 navi faranno tappa sulle nostre banchine. Per capirci: bisogna arrivare addirittura al 5 novembre per scovare un giorno in cui nel nostro porto non sia schedulata la presenza di almeno una nave da crociera. E pensare che lo scorso anno si erano contati 4 giorni vuoti già in settembre (il 2, il 12, il 22 e il 26).

Al tirar delle somme, a fine mese saranno state 64 le navi da crociera che hanno fatto tappa qui da noi: siamo lontani dalle 83 arrivate nell’agosto 2011 o nel settembre precedente, ricordiamoci però che era dal maggio di tre anni fa che non si arrivava ai livelli attuali…
E in ottobre? Era andata già bene lo scorso anno con due soli giorni senza navi, ma quest’anno finirà ancora meglio: ciascuno dei 31 giorni ha in preventivo l’arrivo di almeno una nave da crociera. Perfino gli ultimi due mesi continuano a contrassegnare di arrivi il calendario: in novembre non c’è giorno vuoto fino al 20 (eccezion fatta per l’11, il 14 e il 19) e in dicembre praticamente la metà delle giornate vedrà croceristi in porto. Negli anni precedenti in tutto dicembre si erano fatte vive tutt’al più 3-4 navi, quest’anno siamo al doppio dell’anno dei record, il 2012, con più di un milione di croceristi. Potrebbe essere una svolta importante non solo dal punto di vista delle quantità: potrebbe, cioè, essere il segno che si “spalma” anche in bassa stagione il flusso del turismo delle crociere.
È da aggiungere che in agosto dalla torre dell’Avvisatore hanno visto entrare e uscire dal porto 58 navi. Esattamente quante se ne conteranno in ottobre.

La fotografia dei dati reali dice che fino a tutto agosto le banchine livornesi hanno ospitato 261 love boat, il 10,1% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il balzo è ben più forte se misuriamo i turisti: quasi 555mila croceristi nei primi otto mesi di quest’anno, non avevano raggiunto neanche i 473mila dodici mesi prima. In percentuale è un’impennata del 17,3%: una accelerazione nel bimestre estivo, se è vero che fino a fine giugno i dati ufficiali dell’Authority indicavano che la crescita era sostenuta sì ma al di sotto del 14%.
Il cartellone parla di 417 arrivi nell’arco dei dodici mesi del 2016: valgono circa 800mila vacanzieri. Dunque, resta ancora distante lo standard del biennio d’oro attorno al milione di croceristi – con il 2011 chiuso con 982mila turisti e il 2012 con 1.037.849 – ma torna a essere a portata di mano il dato 2010 (822mila), dopo il patatrac che aveva portato Livorno a perdere per strada il 40% della propria clientela turistica in appena due anni.
Mai cosi tanti turisti: Spiegano gli addetti ai lavori che non si erano mai visti così tanti turisti in città come quest’anno, come ripetono operatori e organizzazioni di categoria. Potrebbe essere l’effetto degli attentati Isis sui francesi: si sentirebbero più sicuri a fare le vacanze in Italia più che a scegliere una delle spiagge di casa propria. Ma questa è una ragione che vale per i cugini d’Oltralpe. E gli altri? Gli operatori del settore fanno rilevare che il pubblico delle crociere si è ampliato ormai da anni al ceto medio che è il più tartassato dalla crisi e per sfangarla si è abituato a fare i conti con più attenzione.
RISPARMIANDO SI PUÒ. La crociera resta ma si risparmia sulle escursioni: ecco perché a ogni sosta in porto aumenta il numero di quanti dribblano le escursioni delle grandi agenzie e si arrangiano per conto proprio in treno o si limitano a fare un giro low cost nella città dove fanno scalo. E guai a dimenticare che arriva a banchina sì un esercito di passeggeri ma anche un reggimento di membri dell’equipaggio: centinaia e centinaia di persone che ovviamente non hanno da fare escursioni ma tutt’al più una capatina a terra. È qui il mercato al quale Livorno può strizzare l’occhio: senza contare quanti hanno già visto una, due, tre volte la Torre di Pisa o il Campanile di Giotto e chiedono solo qualcosa di nuovo, qualcosa di inconsueto, fuori dalle solite cartoline già viste…
«Il nostro mercato è costituito soprattutto da clientela americana, tedesca e spagnola», dice Fabrizio Mazzei, responsabile operativo della Porto di Livorno 2000. «Ma la potenzialità di espansione è enorme anche sul mercato interno: si pensi al fatto che in Italia solo il 6% di chi fa vacanza sceglie di spenderla in una crociera».
LA TERZA VACANZA. Scelgono il fuori stagione i risparmiosi a caccia di prezzi low cost.

Ma, per ragioni opposte, l’idea vale anche per chi sta cercando di inventarsi la terza vacanza dell’anno: dopo il mare d’estate e la settimana bianca d’inverno, ecco una breve crociera autunnale invece di Maldive, Pukhet o Cuba. Gli occhi fissi sulle crociere rischiamo di farci perdere di vista l’altra metà del mercato passeggeri: i traghetti. Eppure i 587mila turisti sbarcati e imbarcati nel solo mese di agosto sui traghetti diretti in Sardegna o in Corsica ci riportano indietro al periodo d’oro di quest’andirivieni fra il nostro scalo e quelli di Olbia, Golfo Aranci e Bastia.
TRAGHETTI D’ORO. Per ritrovare un agosto così bisogna tornare all’indietro di sei anni: a quell’agosto 2010 in cui il porto di Livorno ha battuto ogni record di passeggeri (oltre due milioni e mezzo solo quelli partiti dalla stazione traghetti). Quest’anno – con la novità dell’ingresso di un colosso come Grimaldi sul mercato – i primi otto mesi hanno fatto registrare un’impennata del 18% che ci farà tornare al di sopra della soglia-simbolo dei due milioni di turisti via traghetto.

Come dal 2005 al 2011, prima del tracollo. La paura del terrorismo islamico è dietro le quinte di questo boom: non ha influito sulle crociere nel Mediterraneo perché le compagnie hanno continuato a programmare le partenze ma correggendo le rotte (e spostandole dal Nord Africa a Malta o Grecia). Ma ha influito parecchio sulle scelte dei vacanzieri: altro che settimana tutto mare in Tunisia o a Sharm el Sheik, macché Turchia, meglio la Sardegna. Ecco che i traghetti hanno fatto segnare un agosto record.