Futuremed: primo workshop locale a Olbia

SSi è tenuto a Olbia, il primo workshop locale per il progetto Futuremed, nel corso del quale si è discusso in merito ai principali obiettivi da raggiungere, in materia portuale, nell’immediato futuro. Fra questi, spicca la necessità di migliorare sotto l’aspetto dell’accessibilità, i porti dell’area Mediterranea, con l’introduzione della tecnologia e dell’innovazione nella gestione delle operazioni portuali, e la creazione di maggiore competitività fra i porti stessi. Futuremed sta per “Freight and passengers sUpporting infomobiliTy systems for a sUstainable impRovEment of the competitiveness of port-hinterland systems of the MED area” e nasce per implementare, tramite azioni territoriali e progetti pilota, strategie di sviluppo sostenibile focalizzate a:

  • Rimuovere le barriere, di natura marittima e terrestre, che ostacolano l’accessibilità dei porti;
  • Creare processi d’integrazione tra le aree portuali e le aree circostanti;
  • Sviluppare attività logistiche e di trasporto intermodale strettamente connesse alle aree portuali;
  • Sviluppare sistemi di infomobilità per accrescere l’efficienza dei sistemi portuali, in particolare nella gestione dei flussi turistici;
  • Specializzazione dei sistemi portuali.

L’idea è appunto quella di creare due distinti sistemi gestionali, il primo dedicato al trasporto merci e il secondo dedicato ai flussi passeggeri (flussi turistici compresi), con l’obiettivo di integrare il sistema dei trasporti e la raccolta dei dati nell’area Mediterranea. I due sistemi informativi saranno in grado di gestire in tempo reale i flussi merci e passeggeri, così da ridurre i fenomeni di congestione e le criticità nella comunicazione tra porto e aree limitrofe. Un ulteriore obiettivo è di favorire l’interfaccia tra porto e operatore e tra tutti i porti comunitari.

Il progetto copre un’area geografica molto estesa e include partner italiani, greci, spagnoli, francesi, sloveni e ciprioti e partners associati provenienti da Malta, Croazia e Marocco.

È di questo che si è parlato nella Sala Riunioni della Direzione Marittima di Olbia, all’evento organizzato dall’Autorità Portuale, partner progettuale, finalizzato a illustrare i vantaggi dello sportello unico marittimo e doganale, dei Port Community System, con particolare attenzione al Progetto Pilota WP 5.

Tra i relatori dell’evento spiccano Paolo Renzi, del Comando generale della Capitaneria di porto, Claudio Morra e Mattia Rizzo, dell’Agenzia delle Dogane, Andrea Campagna, coordinatore e responsabile del progetto, Bastiano Deledda e Roberto Bertolucci, rispettivamente RUP e Referente tecnico-giuridico del progetto Futuremed WP5 Olbia e Stefano Gazzano, responsabile del progetto a Civitavecchia.

L’idea è di creare una portualità moderna, efficiente e competitiva nello scalo Olbiese, che vanta annualmente una movimentazione di circa 6 milioni di tonnellate di merci, 4 milioni di passeggeri e 1,3 milioni di auto. Con un sistema finalizzato a un più rapido svincolo delle merci, con la telematizzazione e quindi con meno documenti cartacei, si otterrebbe sicuramente un considerevole abbassamento di costi sia per il porto, sia per gli utenti.

Come ottenere tutto questo? Con l’implementazione dello sportello unico marittimo (National Maritime Single Window), costruito con l’interfaccia tra AIDA, sistema telematico della dogana, e PMIS, Port Management Information System. Quest’ultimo, è stato progettato, come un sistema attraverso cui svolgere le formalità di cui le navi si devono occupare all’arrivo in porto, o alla partenza dallo stesso.

Il PMIS è attualmente attivo in 24 porti e vanta ben 3500 utenti registrati. L’obiettivo futuro è che sia implementato nei 120 porti distribuiti negli oltre 7500 Km di costa italiana. Interfacciando questo sistema con quello della dogana si andrà a costituire il sopra citato “National Maritime Single Window”.

Si è discusso molto, inoltre, dell’operazione di “Pre-clearing”, con cui sarà possibile ottenere lo sdoganamento delle merci fino a 36 h prima che la nave arrivi in porto: attraverso infrastrutture satellitari e terrestri, la nave stessa verrà tenuta costantemente sotto controllo per assicurarsi che non faccia scalo in un altro porto. A Civitavecchia, i risultati derivanti dall’utilizzo di questa operazione, sono molto positivi, tantoché a breve verrà esteso il suo campo d’azione, fino ad ora strettamente focalizzato sulle merci containerizzate.

Il convegno si è concluso con una Tavola Rotonda, moderata da Andrea Campagna, in cui alcuni ospiti hanno espresso dei feed-back molto positivi sui temi della mattinata e durante i saluti finali ci si è dati appuntamento in primavera, per una giornata completamente dedicata al progetto Futuremed e ai risultati raggiunti in merito.