"Cine-Mare" recensione "Cast Away"

cast awai locandina poster film naufragio filmCast Away
di Robert Zemeckis – 2000

Non sempre due buoni ingredienti fanno un buon piatto! Lo sanno sia i cuochi che i buoni amanti del cinema. Cast Away appare come una buona ricetta in cui, però, gli ingredienti, (Robert Zemeckis e Tom Hanks) vengono alterati dalla lenta cottura, come una maionese troppo sbattuta e quindi impazzita.
Cast Away è il risultato di troppo lavoro che poteva essere abbreviato, tagliato e alleggerito.

Non bastano, infatti, la grande fotografia, le scene di avventura, la lotta contro le gigantesche onde, la trasformazione fisica del protagonista e i costanti rimandi al Robinson Crusoe di Daniel Defoe a rendere sopportabile la lentezza dell’intero film e a far crescere l’intera storia.
Eppure miscelati ci sono i tipici temi del romanzo d’avventura, come il sopracitato Crusoe, solo che se nella versione letteraria il personaggio cresce e matura, nella versione cinematografica l’intero susseguirsi delle immagini e soprattutto del destino del protagonista viene affidato non alle proprie forze o ad una crescita personale ma ad un appiglio, un’àncora di salvezza, quella nave, grazie alla quale la storia può andare avanti trascinata, lenta.
Non basta, inoltre, la scoperta della perdita della sua famiglia a dare dignità di chiusura. Ma Cast Away non termina direttamente ma lascia al pubblico intuire il finale che, dopo essere arrivato alla conclusione della storia, meritava di certo un finale più sostanzioso!

Recensione a cura di Stefano Mosca per la Rubrica “Cine-Mare”